Che se ne parli bene o che se ne parli male, l’importante è parlarne

Si parla di una Panda. E' una 500.

Si parla della Panda. La foto è di una 500.

A volte, sui social, certe pagine – anche importanti come una testata di Repubblica – sembrano gestite da rincoglioniti. Insomma, è chiaro, si può sbagliare, però una cosa che ho imparato è che tutto – ma proprio tutto – ciò che viene condiviso sui social da fonti importanti è ben studiato. Fa parte del social media marketing.

Qual è l’unico e solo obbiettivo dei marketers? Creare interazione e far sì che un certo contenuto raggiunga una buona reach organica, in altre parole che diventi “virale”, per usare i termini giornalistici in voga.

Il post di Repubblica con cui abbiamo introdotto l’articolo contiene un errore grossolano. Diremmo che è di distrazione. I commenti che fanno notare l’errore sono moltissimi, seguiti da altri commenti ironici e discussioni inerenti. Questi sono quelli più in alto, quelli che hanno generato più interazioni:

Interazioni all'errore di Repubblica.it
Insomma, quello che mi chiedo è: dato che i social media manager rivestono un ruolo importantissimo e che il loro unico obbiettivo è quello di raccogliere click e di mantenere la pagina sempre attiva, è possibile che questi, se andiamo a vedere, commettano degli errori appositamente?

Ciò che dico è un azzardo, ma trucchetti del genere sembrano funzionare molto bene: avete presente il detto “Che se ne parli bene o che se ne parli male, l’importante è parlarne“?

Eppure molti non sono d’accordo, soprattutto se parliamo di casi come Piovono Zucchine. Ricordiamo quanto è successo. Il 30 ottobre 2016 c’è stato l’ennesimo terremoto nel Centro Italia. A ridosso di Halloween, il locale salentino Piovono Zucchine ha scatenato il caos con il suo post “dolcetto o terremoto?”

Piovono Zucchine

Inutile dire che è scattata la gogna mediatica, quindi cosa fa chi gestisce la pagina (che è una delle proprietarie del locale, non un SMM di professione)? Invece di capire di aver fatto un passo falso, assume un tono a dir poco arrogante, afferma di essere dalla parte del giusto e accusa gli utenti di non chiedere prima spiegazioni per quel post. Questo è un errore grave di comunicazione, perché ciò che conta non è il messaggio che si voleva trasmettere, ma quello che gli utenti percepiscono.

Di errori di comunicazione da parte delle aziende se ne commettono di continuo e nella maggior parte dei casi sussegue un messaggio di scuse per il fraintendimento. Praticamente sempre, dopo qualche settimana ci si dimentica dell’accaduto. Questo vuol dire che l’episodio non avrà conseguenze? Non è detto. La conseguenza dello spiacevole episodio è che il rating su Facebook del locale è passato da 5/5 a 1,5/5 e probabilmente succederà lo stesso su TripAdvisor.
Ciò significa che tra qualche mese, quando un utente ignaro di tutto incrocerà il locale su TripAdvisor penserà si tratti di un locale mediocre, dove si mangia male, perché il rating è molto basso.

In seguito a simili considerazioni, ho letto spesso nei gruppi Facebook di Socia Media che il detto “che se ne parli bene o che se ne parli male, l’importante è parlarne“ ad oggi non è più valido nel contesto dei social. In questo caso è vero, ma non lo è in senso assoluto. Dipende!

Nel caso di Repubblica il detto calza benissimo. Facciamo presente, innanzitutto, che la testata giornalistica rientra nell’editoria e il guadagno avviene attraverso il click sul post. Qualcuno che entra nel sito vuol dire soldi che entrano nelle tasche. Inoltre teniamo conto del fatto che sotto ogni post della pagina, che si tratti di notizie di qualità oppure no, ci sono degli utenti che criticano e rilasciano commenti negativi, semplicemente perché sì: “perchè non parlate di Renzi, servi massoni Piddioti??!?!” sotto qualsiasi pubblicazione. Insomma, non è una novità leggere di lamentele, battute o dissenzi.

Quindi, se Repubblica decide di commettere intenzionalmente certi errori, come quello della Panda con la foto della 500, l’impressione è che si ottengono maggiori interazioni. Più commenti, più discussioni, più visibilità e più click sul post, anche grazie alla curiosità dell’utente: ma quindi intendevano dire Panda o 500?

Concludo: non sto dicendo che Repubblica segua certamente la strategia di compiere errori appositamente, è solo il mio pensiero basato sulle mie impressioni, ma sarebbe un modo curioso e che si adatta benissimo al contesto.